Nella piazza di Villatalla, in questo pomeriggio del 2 luglio 2008, Don Sandro, parroco di Dolcedo da cui dipende la parrocchia di Villatalla, accoglie ufficialmente il Reverendo Padre Dom Jehan, discepolo e primo compagno di Dom Gérard, e Fra Santino, entrambi provenienti dall’Abbazia di Le Barroux per dar vita ad un nuovo ramo monastico del grande albero benedettino. In questi giorni, un terzo monaco si è unito a loro, F. Ansgar Santogrossi, dell’Abbazia americana di Mount Angel.
In questo piccolo borgo, l’ultimo situato sulle alture d’un’ampia vallata aperta sul calmo orizzonte del Mediterraneo ligure, l’arrivo di questi monaci è suonato come un avvenimento. I pochi abitanti – circa una trentina – si sono riuniti intorno al loro pastore per accogliere questi uomini di Dio. Alcuni preti, amici e seminaristi della Diocesi, come pure diversi membri d’una vicina confraternita, con la loro presenza hanno voluto manifestare la propria gioia di veder nascere nella Diocesi un’opera di preghiera e di Tradizione, e apportarvi il sostegno della loro amicizia.
Sempre in talare, ma indossando per la circostanza tutte le insegne ecclesiastiche, il parroco si è rivolto a Padre Jehan con queste parole :
“Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Chi siete? Che cosa cercate ?
— Noi siamo figli di san Benedetto e siamo venuti per pregare e lavorare, come ci raccomanda il Santo Vangelo e la nostra Santa Regola.
— Vi conosce il Vescovo di Albenga?
— Sì, e vi domanda di donarci la vostra ospitalità.
— Ciò che il paese di san Michele [i. e. Villatalla] può offrirvi è un tetto, una chiesa e un po’ di terra.
— Dio sia Lodato! E noi pregheremo Dio, la Madonna e san Michele per voi”.
Termina quindi con queste parole: «Benedictus qui venit in Nomine Domini. Procedamus in Pace!».
La processione ha inizio al canto delle litanie: precede la Croce, seguono i bambini del coro, la confraternita locale, il clero e la piccola ma fervente popolazione. Una volta entrati nella chiesa dedicata a san Michele, don Sandro si avvicina a Padre Jehan e gli consegna solennemente la grande chiave della chiesa. Quindi lo conduce al campanile per fargli suonare le campane in segno dell’avvenuta presa di possesso.
Segue il canto dei Vespri e, in questo giorno in cui la liturgia celebra il mistero della Visitazione, al canto del Magnificat i cuori uniscono il loro ringraziamento a quello – puro e umile – della Vergine Immacolata.
Poi, indossata un’antica casula romana custodita nella sacrestia, il Reverendo Padre Jehan, accompagnato dal diacono e dal suddiacono, sale all’altare per cantare la Santa Messa secondo il Rito antico e tradizionale.
Durante l’omelia, don Sandro ricorda la riconoscenza immortale dei liguri verso i figli di san Benedetto che hanno portato nel paese la coltura degli olivi che riempiono le valli e le colline e che, per la qualità dell’olio che da essi deriva, l’ha reso celebre in tutto il mondo. “È dunque un’opera di giustizia e di pietà – spiega – accogliere tra noi i figli spirituali dei nostri benefattori”.
Il Reverendo Padre Jehan, a sua volta, dopo aver spiegato l’essenziale della vita monastica finalizzata alla vita interiore per mezzo della preghiera e del lavoro, esprime tutta la gratitudine che sgorga dal suo cuore. Anzitutto verso Monsignor Oliveri, che l’ha accolto nella Diocesi di Albenga-Imperia sotto la sua responsabilità pastorale (vedi lettera d’accoglienza del 6 febbraio). Poi verso Don Marco Cuneo, arciprete di Artallo e canonico della Cattedrale d’Imperia, che è stato il potente e intelligente mediatore della causa benedettina tradizionale e l’amico della prima ora. Quindi verso don Sandro, che è stato il grande ed efficace realizzatore, nella carità e nel silenzio, dell’insediamento monastico a Villatalla: senza di lui, il sole in questo giorno non sarebbe brillato nei nostri cuori. E infine verso i fedeli della parrocchia - alcuni dei quali son già divenuti benefattori generosi – che, unanimi, hanno manifestato ai monaci la loro benevolenza e la carità del loro sorriso, nonché la gioia di accogliere tra loro delle anime dedite alla preghiera e all’adorazione.
Al termine della cerimonia, all’ombra degli alberi presso la chiesa, un rinfresco, con i classici toast e pizze offerti dagli abitanti del luogo, è stato l’occasione per fare una maggiore conoscenza.
Vedere altre fotografie ->Fra Ansgar Santogrossi lascerà il 14 luglio Villatalla per visitare una sua zia negli Abbruzzi, luogo di cui la sua famiglia è originaria, poi ritornerà al Seminario della Fraternità san Pietro a Denton (
Our Lady of Guadalupe) negli USA, dove si è impegnato a tenere un corso di teologia. Certamente tornerà in Italia terminato l’anno scolastico.